San Martino

Al centro dell’Icona la chiamata alla conversione di Martino, il quale “si volge indietro”, azione sottolineata dal movimento del suo cavallo, per rispondere con il gesto concreto della condivisione del mantello al bisogno del povero incontrato. Egli “con la sua spada tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante… Quella stessa notte vide in sogno Gesù che, rivestito del suo mantello, diceva ai suoi angeli:
«Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato: egli mi ha vestito!».
Quando Martino si risvegliò, trovò il suo mantello integro.”
Sappiamo con certezza che nella Pasqua di quello stesso anno (339) e nella stessa città, Martino divenne cristiano, ricevendo il battesimo all’età di ventidue o ventitré anni.
La mano di Dio che si svela nel cielo aperto è all’origine del gesto di condivisione di Martino come risposta alla Sua chiamata.

…” Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”
(Matteo 25,34-40)

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